Danse Bacchanale

dall’opera “Samson et Dalila"

Camille Saint-Saëns (arr. José Schyns)


Samson et Dalila è un’opera lirica in tre atti ispirata al noto episodio biblico di Sansone e Dalila. L’opera debuttò al Teatro Granducale di Weimar in lingua tedesca (Samson und Dalila) il 2 dicembre 1877, riscuotendo un grande successo. Quando fu eseguita in lingua francese a Rouen per la prima volta, il 23 marzo 1890, però, non suscitò l’entusiasmo del pubblico. Nonostante le premesse, l’opera si riscattò, e divenne poi la composizione operistica più famosa di Saint-Saëns, ed è tuttora nel repertorio operistico dei principali teatri del mondo.

Nel III atto Sansone, cieco e senza capelli, e quindi privo della forza che gli conferivano, si lamenta nel carcere, mentre spinge una macina. Prega che i fratelli ebrei non subiscano la stessa sorte, ma sente che questi, anche loro in prigionia, lo maledicono per colpa di Dalila. Sansone viene condotto nel tempio di Dagon. Qui si festeggia con un’orgia sfrenata la vittoria dei filistei (Danse Bacchanale). Sansone entra, schernito dal Gran Sacerdote, che sfida Dio, provocandolo a restituire la forza a Sansone. Tutto il tempio inneggia a Dagon, unico e vero dio; alla folla si unisce anche Dalila che si prende gioco di Sansone. Allora costui prega Dio di restituirgli la sua antica forza, e fa crollare i due pilastri del tempio facendo morire tutti quelli che si trovavano al suo interno.