La bataille de Marignan - La battaglia dei Giganti

Angelo Riva


"Il lavoro è cominciato con due approfondimenti: uno di natura storica, l’altro di natura musicale.
La ricerca storica, basata principalmente sulla “Storia d’Italia” del Guicciardini, mi ha indotto a elaborare una rievocazione partendo da quanto capitato 3-4 giorni prima dell’inizio della battaglia, per arrivare al terribile giorno del combattimento. Gli ascoltatori potranno così avere un’idea abbastanza chiara di quanto è successo. 
In questo racconto sono inserite le musiche e, in alcuni casi, la voce recitante si integra, sovrapponendosi, con la musica, in altri è la musica che commenta la narrazione degli eventi. 
La ricerca musicale è stata stimolata da Tiziano Riva che ha costruito due litui. Quando abbiamo avuto tra le mani il primo strumento e abbiamo potuto ascoltarne le sonorità, ho iniziato a scrivere la partitura. I brani che compongono “La Bataille de Marignan - La battaglia dei Giganti, 1515,  per voce recitante e orchestra di fiati”, sono sette.
Il Prologo e l’Epilogo propongono sonorità diafane e neutre, senza un preciso riferimento storico-stilistico, mentre per gli altri brani ho usato una scrittura che si avvicina allo stile della musica rinascimentale. 
Tutta la banda è coinvolta ed è suddivisa timbricamente in questo modo: i brani che hanno attinenza con l’esercito svizzero hanno un timbro legato alle sonorità dei legni, litui compresi, mentre quelli dell’esercito francese hanno un timbro più squillante e guerresco, conferito dagli ottoni e dalle percussioni.


Una breve introduzione del narratore fa il punto della situazione geo-politica dell’Italia, poi inizia la musica (Prologo) con la descrizione dei luoghi della battaglia come sono oggi: il titolo del brano è “Prologo, Melegnano fine estate 2015”. 
Segue il racconto dei fatti che si sono svolti dal 10 al 15 settembre.

Il pezzo che descrive la battaglia vera e propria è l’elaborazione, piuttosto libera, di un brano anonimo del 1500: la musica ricostruisce il fragore del combattimento con il linguaggio estetico proprio di quel periodo. 

Ad ispirare il fortunato filone della “musica da battaglia” è stato il compositore francese Clément Janequin (1485-1558), che ha combattuto nella battaglia di Marignano, ed ha composto un pezzo famosissimo intitolato appunto “La battaglia di Marignano”, scritto per celebrare la vittoria francese; attraverso una serie di suoni onomatopeici viene efficacemente riprodotto il frastuono della guerra. Questo brano è stato il modello a cui hanno guardato intere generazioni di compositori che hanno dato vita ad una vera e propria letteratura di “musica da battaglia” alla quale anch’io mi sono ispirato.

Mi sono sentito particolarmente coinvolto nella stesura del brano intitolato “Litui e preghiera. Sera del 13 settembre, accampamento svizzero”. E’ la sera che precede la grande e decisiva battaglia: il brano prende l’avvio con i litui che suonano “soli”, creando sonorità che evocano la nostalgia dei luoghi familiari della patria e delle amate Alpi; a un certo punto inizia un canto, una preghiera, la melodia di un corale che ho trovato in un libro di salmi del 1660, stampato in Svizzera; la melodia non è difficile da riconoscere, in quanto ancora oggi è possibile sentirla nelle nostre chiese.

Sono molto legato anche al penultimo pezzo: la “Marcia verso Milano”. L’esercito svizzero, sconfitto, passa con fierezza davanti alle bandiere dei vincitori che rendono loro l’onore delle armi.  In questo brano, ai rispettosi squilli di litui e trombe in onore dei caduti, si sovrappongono i ricordi sonori dei canti degli eserciti e della battaglia.
La narrazione, iniziata con la descrizione della natura, termina, col brano “Epilogo, Marignano, fine estate 1515” in cui, ancora una volta, viene brevemente descritta la natura, che indifferente, si riappropria dei suoi spazi: la piana di Lombardia giace quieta e sonnolenta e un greve silenzio si stende sui luoghi che hanno visto l’orrore della guerra.”


da L’Informatore